martedì 9 dicembre 2008

Nata per inchiostrare : Cristina Giorgilli

Nome

Cristina

Età

32

Città

Città? Scherziamo? Paesino: Monticello Brianza!

Sul profilo pubblicato sul tuo blog dici che per lavoro colori e inchiostri, in che cosa consiste esattamente?

L’inchiostrazione è lo step di realizzazione di un fumetto che segue la matita; in parole povere si ridisegna la tavola usando la china e il pennello o il pennino. L’inchiostrazione è un passaggio molto importante perché è indispensabile per staccare i piani e dare profondità ai campi, per rendere tridimensionali i personaggi, dare l’idea dei materiali, mettere le ombre che creano atmosfera. Tutto questo ovviamente rispettando il più possibile la matita del disegnatore: le sue esigenze espressive, i tratti dei visi, la gestualità… E’ un passaggio spesso sottovalutato ma che ha un grosso peso nel risultato finale di una tavola a fumetto.


Inoltre mi occupo di colorazione più per tavole di Illustrazione che non di fumetto. Recentemente ho avuto la possibilità di realizzare di 4 libretti illustrati per la Rusconi, di prossima pubblicazione. È stata una bella esperienza perché le storie sono state scritte da mia sorella che ha partecipato anche allo studio dei lay-out, mentre io mi sono occupata della colorazione definitiva.
Invece per Piemme, e quindi Geronimo Stilton, ho potuto colorare illustrazioni di altri disegnatori.


Colorazione digitale o classica?


Ho iniziato a colorare per Edicart, ormai quasi 10 anni fa, in manuale. Ora prevale il digitale. Resta però la passione per la carta e il pennello che sviluppo al di fuori del contesto lavorativo.



Inchiostrazione digitale o classica?

Entrambe!
Rigorosamente classica per il fumetto. Vettoriale, realizzata con Illustrator, per immagini che necessitano di essere stampate in formati molto grandi o su supporti particolari. Ad esempio, mi è capitato di inchiostrare in vettoriale i paperi da stampare sui biscotti del gelato!





E’ una passione che hai da bambina o è venuta fuori “recentemente”?

E’ una passione che ho da sempre. A anche da piccola passavo il tempo disegnando, progettando cose, costruendo col das… Avevo un personaggino: il bruco Carotino, un bruco delle carote e disegnavo delle strisce e già mi facevo dei problemi di coerenza sulla coesistenza dei personaggi e sulle questioni continuity temporale. Non ci credi? Guarda:





Hai studiato in scuole attinenti al tuo lavoro e che ti hanno permesso anche di avere una certa formazione?

Ho frequentato il Liceo Artistico e poi ho seguito diversi corsi di specializzazione, sia sull’inchiostrazione sia sul colore, in Accademia Disney a Milano.

Come sei riuscita a trovare la strada che ti ha portato a fare di una passione un lavoro?
E’ stato abbastanza casuale: lavoravo in un laboratorio che realizzava scenografie per i parchi giochi e ho conosciuto un inchiostratore Disney, Gianmarco Villa. Mi sono incuriosita, lui mi ha dato la sua disponibilità a insegnarmi. Poi, nel 1999, ho iniziato il corso in Accademia, mi sono ritrovata a lavorare sulle prime tavole Disney e mi sono accorta che era “lavoro”. Comunque tutt’ora non riesco a considerarlo solo lavoro: una passione resta una passione!

Chi ti commissiona i lavori?

Come inchiostratrice collaboro dal 2000 con Disney lavorando sui personaggi dei film di animazione (da Monster & Co. fino a Wall-E) e dei cartoni animati tv (Power Ranger, Kim Possibile).
Ho lavorato con Red Whale a Monster Allergy mentre per Yellowhale ho inchiostrato X-Campus, Angel’s Friend e Tea Sisters.
Come colorista, invece, ho lavorato per Piemme su Geronimo Stilton.
Per Edicart e Rusconi ho realizzato libri di illustrazione occupandomi sia della matita che del colore.
Questo per riassumere un po’ le committenze degli ultimi anni di lavoro. Se avete tempo di dare un’occhiata ho un portfolio on-line che rappresenta abbastanza bene la mia produzione. Lo trovate qui:
http://giorgilliportfolio.blogspot.com/

Il primo lavoro che hai dovuto inchiostrare e/o colorare?

Il primo lavoro che ho colorato è la serie “Storielle di animali”, 4 titoli disegnati da Claudio Cernuschi e pubblicati da Edicart.
Le prime inchiostrazioni , invece, sono state per i Colorama delle edizioni S.E.E. sempre sulle matite di Claudio Cernuschi. Tramite Max Narciso, ho poi inchiostrato Raperonzolo di Sim Sala Grim e, infine, sono approdata al mondo Disney inchiostrando delle immagini per Mouse, un allegato a Topolino che parlava di computer, giochi per pc e tecnologie varie, sempre su disegni di Max Narciso.

Il lavoro di cui sei maggiormente fiera?

Sono molto fiera dell’X-Campus che ho inchiostrato quest’anno! Le matite di Roberto di Salvo erano davvero molto belle e quindi ho potuto concentrarmi su quella che è stata la mia difficoltà più grossa: uscire dal concetto di inchiostrazione Disney e affrontare uno stile completamente diverso.
La stessa sensazione l’ho avuta inchiostrando le tavole di PK, a cui ho lavorato con Giovanni Rigano, e Pirati dei Carabi, sulle matite di Lucio Leoni.
Direi che queste sono le tre produzioni di cui vado maggiormente fiera.
Per quanto riguarda il colore invece sicuramente le illustrazioni della pesciolina Sofia per Rusconi.



Quale invece quello di cui parli meno o che non è presente nel tuo curriculum?

Ecco… non ditelo a nessuno… ho illustrato un libro bebè per la DeVecchi Editore. Hai presente uno di quei libri da compilare col peso, altezza, forma, attributi del bambino??? Ecco! Uno di quelli…
Credo sia avanzata solo la copia che mia madre tiene sulla libreria. O almeno mi auguro sia avanzata solo quella…

Ora stai facendo parte di qualche progetto o hai un progetto tutto tuo?
Questo è un periodo di transizione. Sto lavorando bene ma nella routine, intanto la mia testolina viaggia veloce… Stiamo a vedere!

In Italia, purtroppo, come mi hanno confermato in molti, i ragazzi con talento e soprattutto i disegnatori, sceneggiatori, coloristi, inchiostratori, ecc… trovano fatica ad emergere o ad essere visti. Che cosa ne pensi di questo?

Penso che sia abbastanza inutile analizzare gli svantaggi che il contesto ti impone. A fronte di poca visibilità vedo comunque un altissimo livello di bravura, competenza e professionalità in molte delle persone che frequento. Resto convinta che gli spiragli per uscire allo scoperto siano pochi ma che ce la si possa fare! Si parte dalle cose piccole: questo blog ad esempio, è una piccola finestra, ma grazie a questa finesta si può fare un passettino avanti, perciò grazie mille per questa opportunità e per l’impegno che sottende!

Altra cosa che dispiace è che, nel nostro Paese, il fumetto in generale viene ancora considerato come una cosa per bambini. Secondo te cambierà mai questa cultura, questo modo di vedere il mondo del fumetto?

Direi che questa visione sta cambiando per forza. La nostra generazione è cresciuta a cartoni e fumetti. Penso non smetteremo di leggere e guardare queste cose. Va da se che i prodotti debbano adeguarsi alla nostra crescita e smettere di essere prodotti solo per bambini. Ormai i fumetti si trovano anche in allegato ai quotidiani, escono film tratti da fumetti, le sceneggiature delle animazioni sono studiate per soddisfare i bambini ma anche gli adulti… Penso che siamo all’inizio del cambiamento di questo modo di intendere il fumetto.

Domanda classica di tutte le mie interviste : il tuo sogno nel cassetto?

Lavorare anche per una volta sola su un’autoconclusiva, anche su una vignetta sola, di Batman!

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