giovedì 29 gennaio 2009

FRANCESCO EFFE & The Goodmachines


Francesco Effe, cantautore marchigiano, inizia la sua carriera nel ’92 come cantante in diverse cover bands locali.
Dal 1997 al 2002 è membro di un gruppo fondamentale per la sua crescita professionale ed artistica, i " SEX-TO SENSO ". Viene auto prodotto un primo demo nel '97 con buoni risultati, tanto da raccogliere svariati consensi e diventa, nel luglio dello stesso anno, top demo della rivista musicale Metal Shock. L'anno seguente, il 1998 si apre in modo eccezionale per Francesco : 1° classificato al NEW Generation 1998 con Morgan dei Bluvertigo presidente di giuria . Seguono negli anni esibizioni Live al M.E.I. (2001) e al Sanremo Rock Festival dove il gruppo arriva fino alla semifinale (2002). In inverno però la band si scioglie e l’artista inizia a scrivere brani per la sua avventura cantautoriale che già da subito sembra essere entusiasmante.







Infatti nel luglio del 2003 partecipa al festival indipendente Territorio Musicale di Pesaro e nell'agosto del 2003 è tra gli ospiti della manifestazione nazionale di musica indipendente "Musical Box" tenuta alla fortezza Albornoz di Urbino, dove condivide il palco con artisti del calibro di Paolo Benvegnù e i The Zen Circus.



La carriera dell'artista è in graduale ascesa e la finale italiana Acoustic Festival (Emergenza) di Roma sempre del 2004 ne è la prova. Nel 2006 è presente nuovamente al M.E.I. di Faenza ma questa volta come cantautore solista accompagnato dai talentuosi The Goodmachines dove si esibisce live.




Francesco Effe (al centro) con i The Goodmachines (da sinistra : Teoguitar- chitarra,
Dièg-batteria e Sgana-basso)


Nel 2007 esce "Glitches", il suo primo album (prodotto dall’ Ass. Culturale “Il Cusanino” per l’etichetta "Fabbrica della Musica Records") a coronamento di anni di duro lavoro, di cui segnaliamo, su tutte, le tracce "1 mt. vicino al sole" (fantastica), "Mode" brano ribelle contro ogni tipo di pedigree (parola di Francesco) e "Gonfio nelle vene".






Il 2008 si apre con 2 finali (all'Alternative Version e al Marte Live) e una semifinale al Tour Music Festival.


In attesa di un'intervista ,che ci sveli particolari succulenti, vi invito a guardare una delle esibizioni Live di Francesco Effe & The Goodmachines al Festival Antirazzista Filottrano City Rockers che ogni estate apre i battenti a Filottrano di Ancona.


FrancescoEffE&thegoodmachinesLiveFCR2008-1mvicinoalsole



venerdì 23 gennaio 2009

Michelangelo Neri Orliani


Nome ?

Michelangelo Neri Orliani, ma Michi è sufficiente

Anni ?

24

Colore preferito?

Nero e le sfumature di blu

Film preferito?

Un po' tutta la filmografia di Kubrick

Sei un grande talento vista la tua giovane età. Spiega a chi ci segue in che cosa consiste il tuo lavoro.


Domanda sempre un po' complessa. Io mi occupo di effetti speciali digitali e nello specifico di compositing, l'ultima fase della postproduzione. Il compositing è la composizione di elementi visivi provenienti da sorgenti differenti in un'unica immagine; è mio compito creare l'illusione che tutti questi elementi differenti sembrino parte della stessa scena.


Questa passione a che età ti ha preso veramente e soprattutto definitivamente?

La passione per la creazione digitale l'ho sempre avuta. Verso i 16 anni ho iniziato a coltivare la passione per la grafica 3D e il fotoritocco. Sucessivamente mi sono avvicinato al mondo del montaggio video e da lì mi sono spinto verso la motion graphic e solo ultimamente agli effetti visivi. Diciamo che è stato un crescendo definitivamente affermato una volta che ho iniziato a lavorare.




Alcuni dei lavori di Michelangelo : Leg


Per coltivare questo tuo grande talento che scuole hai frequentato ?


Ho frequentato l'Istituto d'Arte di Ancona, una normale scuola superiore con una sezione di immagine elettronica dove ho avuto importanti "input" sul mondo della grafica e del video, ma per la maggior parte mi sono formato da autodidatta e sul lavoro.


Dopo il diploma hai subito iniziato a lavorare in qualche studio?


Ho scelto di non continuare gli studi perché il panorama dell' Università italiana nel campo delle arti visive e digitali non prometteva, e non promette, affatto bene. Quindi ho cominciato da subito a lavorare in un piccolo studio di Falconara, vicino Ancona, la Gama Movie. Una realtà modesta rivolta soprattutto a piccole produzioni di documentari e piccoli spot, ma all'avanguardia per quanto riguarda tecnologie e metodo di lavoro. E' li che ho imparato molto e dove ho preso lo "slancio" diciamo.



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Ora in che studio lavori?

Attualmente sono freelance, quindi non ho dimora fissa. Dopo due anni di esperienza su piccoli progetti ad Ancona ho deciso di muovervi a Milano. Là sono entrato in contatto con alcuni dei più importanti studi di postproduzione italiani con i quali ho lavorato per clienti come Sky, Mediaset, Rai, MTV e alcuni importanti cortometraggi. Dopo alcune collaborazioni a Roma nell'ultimo periodo sono entrato in contatto con alcune realtà di Londra. L'ultimo lavoro a cui ho partecipato è stata la realizzazione di alcuni effetti per delle sequenze del nuovo film di Giuseppe Tornatore, che uscirà il prossimo anno.
A breve mi trasferirò in Spagna per lavorare ad un film di animazione 3D: Planet 51, sceneggiato da Joe Stillman, l'autore di Shrek. Probabilmente il più grande e costoso progetto europeo di questo campo. Vediamo che succederà, sicuramente una bella sfida.



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Qual è il tuo ruolo in studio?


La definizione esatta è Digital Compositor appunto, da non confondere con Composer che è il compositore di musica hehe. Precedentemente mi sono comunque occupato di motion graphic (grafica in movimento per il video come sigle e titoli) e montaggio video.


Una domanda particolare…la tua postazione di lavoro è tutta perfettamente in ordine o ci sono matasse di cose?


Hehe.. diciamo che rimane in ordine per poco tempo, ma la postazione ha un ruolo marginale, l'importante è mantenere in ordine il computer. Quando si lavora a progetti ad alta risoluzione come HD e materiale cinematografico, si ha a che fare con diverse centinaia di Gigabyte di materiale e migliaia e migliaia di sequenze di file, è lì che bisogna essere metodici e ordinati, la scrivania è fatta per ammassare cose e appunti :)





Afterville


Che apparecchiature utilizzi?


Ho iniziato su sistemi come Flint e Flame, "mostri" che funzionano su macchine Silicon Graphic e che costano intorno ai cento mila euro, ma oggi la situzione è cambiata: i computer che si utilizzano sono sostanzialmente normalissime macchine acquistabili ovunque. Lavoro molto su piattaforma Macintosh e di tanto in tanto su normali PC con Linux. Quello che serve per il mio lavoro ovviamente è il software. Per il compositing utilizzo Shake e Nuke e spesso per realizzare fondali o altri ritocchi di base si lavora in Photoshop.

La soddisfazione più bella ricevuta dal tuo lavoro?

Bene o male l'ottanta percento dei lavori realizzati l'ho visti in televisione, e questa è già una bella soddisfazione, anche perché di TV ne guardo pochissima e trovare per coincidenza qualcosa fatto da me in quei pochi minuti fa sempre effetto. Probabilmente mi porto ancora dietro la soddisfazione del primissimo lavoro realizzato appena finita la scuola: la sigla del cartone animato Winx Club (vedi foto sotto). Al tempo mi occupai dei fondali animati delle sigle di testa e coda e vedere ancora oggi a distanza di cinque anni la fortuna della serie con sempre la solita sigla è divertente.


Che ricordo hai dei primi lavori , quelli prodotti “in casa”?

Mi capita di rivederli di tanto in tanto e li trovo sempre validi, per quanto grezzi e realizzati con una certa ignoranza tecnica. Devo molto a quei primi lavori fatti in casa, sono stati semplicemente indispensabili per imparare la maggior parte delle cose che oggi applico al mio lavoro: è molto più importante prendere e provare in prima persona che seguire un corso privato o simili... e poi è anche divertente.

Ci sono dei professionisti a cui ti senti particolarmente legato e in cui ti rispecchi? Mi riferisco anche alle tecniche lavorative.

In un certo senso devo molto a tutte le persone con cui ho lavorato nel corso degli anni, non c'è una singola persona in particolare. Lavorando accanto ad altri professionisti c'è sempre un grande scambio di informazioni e conoscenza, ognuno impara dagli altri e gli altri imparano da te.




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Senti di dover ringraziare qualcuno per questo percorso professionale fin qui oserei dire esaltante?


Come ho detto prima tutte le persone con cui ho lavorato e dai cui ho imparato, ma probabilmente devo ringraziare (senza peccare di superbia) me stesso per aver deciso di non continuare gli studi. Lavorando e parlando con molti studenti universitari e gente che ha frequentato corsi privati di grafica o video design mi sono accorto che 6 mesi di lavoro equivalgono a diversi anni di studio.

Ci sono stati momenti difficili in cui hai pensato magari di mollare tutto?

No mai. Le cose vanno bene.. se mai cambierò lavoro non sarà per difficoltà, ma piuttosto per semplice voglia di provare cose differenti.

Quali sono i tuoi prossimi progetti personali al di fuori di quelli in ambito lavorativo?

Attualmente non ho grandi progetti personali, il lavoro mi prende parecchio del mio tempo. Mi piace molto la fotografia e a breve aprirò il mio sito personale di fotografia appunto. Probabilmente il giorno che avrò una buona idea (e molto molto tempo a disposizione) mi dedicherò alla realizzazione di un lungometraggio.

Il tuo sogno nel cassetto?

La più difficile delle domande, ancora oggi che la mia strada è abbastanza delineata non sono in grado di immaginare la direzione che prenderà... ma entrare nelle grandi realtà statunitensi come ILM, Digital Domain o Pixar sarebbe un bel traguardo :)


Gustatevi lo Showreel 2008 di Michelangelo
Buona visione!


lunedì 19 gennaio 2009

POP PORN Terza Edizione

Un universo erotico e misterioso

POP PORN nasce con lo scopo di liberare il sesso da ogni sorta mercificazione per ricondurlo, attraverso l'arte, ad un' esperienza spontanea e giocosa e fare in modo che l’arte erotica faccia qualcos’altro che star semplicemente seduta sulle “chiappe” di un museo.
Giunta alla terza edizione la provocatoria collettiva d’ arte ideata e curata da Ilaria Aquili ,si presenterà totalmente destrutturata,ancora più ossigenata dall'ambizione di comunicare a più livelli e con più linguaggi,portandosi dietro un'euforia creativa e una sensibilità frenetica.
Questa nuova edizione raccoglie ancora più opere con l’intento di "riuscire a stuprare,soffocare,assorbire,conquistare,e far dimenticare lo spazio che le ospita.
Una vertigine all'incontrario. Dal basso verso l'alto.
L'elemento centrale dell’ expò è l'idea di far integrare e interagire sotto le opere gli oggetti o personaggi ritratti nelle stesse nel tentativo di rompere con la tradizione della bidimensionalità .

Non manca la capacità calda del riso ironico che viene provocata attraverso un installazione al limite,che si materializza in una vera cucina denominata “il girone delle casalinghe non più disperate.”condita al suo interno da oggetti,piatti,padelle,bicchieri,reinterpretati dal vivo da occhi creativi e carichi di passione,dove la banalità diventa estro.
Niente è reale, tutto passa attraverso la disperata esasperazione di una quotidianità svilente.
All’interno della fantasiosa,maliziosa e provocatoria cucina la "donna oggetto" rappresentata da artiste e artisti nelle vesti di casalinghe viene stravolta ironicamente e portata sadicamente , al massimo della sua interpretazione , fino a far diventare la donna oggetto-servizio dell'ambiente domestico,una donna che si riappropria del suo spazio quotidiano della cucina e lo plasma con la sua creatività,rompendo il classico legame. A testimonianza di come la casalinga sia una autentica forza propulsiva per la società ed un grido a favore di un“giusto riconoscimento” economico, culturale, giuridico per il lavoro delle mamme casalinghe.
Il pubblico potrà interagire e diventare il protagonista di questa sala partecipando allo shooting live
Spiccano poi i lavori che rappresentano donne legate da corde, tra questi una serie di composizioni digitali che rappresenta lo stato della prigionia: una bambola e' presente in ogni dipinto, accostata ad una corda sproporzionata rispetto al suo corpo,che la avvolge, la lega, la costringe e allo stesso tempo la "decora"come fosse un ornamento .La corda che si espande e soffoca, che nutre e schiaccia, e' un elemento che porta con se una forte contraddizione ed e' soprattutto un legame dal quale e' difficile affrancarsi e con il quale ogni volta la donna/bambola si deve confrontare.

Lungo il percorso ci si scontra con visioni-ossessioni,la mente che arriva a vedere in una presa elettrica degli organi riproduttivi, è totalmente plagiata da impulsi pornografici che gli annebbiano la mente e lo distaccano sempre più dal vero sesso, quello fatto di carne, sudore e sospiri per trasformarlo in quello fatto di plastica, metallo e schermi retroilluminati.

Si può assaporare anche l'unione tra un gatto e una mosca .Ironia della passione: in certi casi è quanto c'è di peggio e di più vero che ci tiene uniti. Il piacere di dare col corpo tutto quello che abbiamo dentro: una sferzata di nerbo e di acume che sollevi anche l'animo!

Ragazzi travestiti da wonder woman e supereroine nelle vesti di prostitute , sono un incontro fra due tipi di icone ,una fumettistica , moderna, l'altra dell'immaginario collettivo con radice più antica, la doppia valenza ne fa degli individui al tempo stesso marginali e affascinanti.
Volgarità e inadeguatezza fanno da cassa di risonanza a quel senso della morale che spesso impedisce di abbandonarsi al piacere e ai sensi
Opere attraverso le quali manifestare l’ aggressività erotica della società attuale e la violenza di una cultura che viene alimentata dalla strabordante offerta pubblicitaria ed è incapace di trovare una via per rompere la solitudine in cui sono rinchiusi i suoi membri.

Non mancano simboli per eccellenza dell’immaginario feticista: corsetti,tacchi a spillo, spacchi azzardati,feticcio e fantasia allo stesso tempo, stereotipi usurati dell’attuale fashion sistem e icone ancora in grado di dar vita a nuove mappature di senso, rimettere in discussione pratiche e modalità tradizionali del sentire sessuale.
Un gioco con i ruoli,donne costrette nel corsetto nero di pelle, arrivano a farsi feticcio di se stesse, delle proprie fantasie, dell’immaginario in cui hanno proiettato desideri e passioni.

Si potranno ammirare corsetti vittoriani con gli originali tagli d’epoca,provocanti abiti in latex che ti osservano e ti provocano.
Un itinerario che tocca temi diversi legati alla sensualità che verrà lentamente consumato dalla passione che, alla fine, vi lascerà affaticati ma appagati.
Un vera una scoperta per quanti si avvicinano da profani a questo genere di lavori.



Ilaria Aquili



Rinassense presenta :


POP PORN terza edizione
Le Distillerie Clandestine Via Libetta (zona ostiense), Roma
Domenica 25 gennaio dalle ore 20.30
Ingresso 8 euro compresa la cena buffet e il guardaroba

mercoledì 14 gennaio 2009

Affamati di musica : gli Amélie



Un giorno , su consiglio di un mio caro amico, ho vinto la pigrizia ed ho iniziato a navigare su Jamendo.com, un sito di musica gratuita dove si trovano cantanti praticamente sconosciuti e di tutte le nazionalità.
Addocchio un gruppo niente male e mi dico "cavolo questi ragazzi ci sanno proprio fare, senti che musiche e che voci...questi inglesi sono proprio una spanna sopra a noi italiani". Scarico il loro album (su jamendo è possibile scaricare gratuitamente tracce e album) ed inizio a sentirlo, giorno dopo giorno; le tracce cominciano da subito a diventare orecchiabili e decido così di sapere qualcosa in più di questo gruppo così talentuoso. E scopro così , dopo varie ricerche in rete, che questi ragazzi sono italiani ... Orgogliosissimo della scoperta li contatto e li intervisto. Per me è un onore!



Allora ragazzi iniziamo col presentarvi, gli Amélie da chi sono composti?


Stefano Generali, chitarra e voce


Valerio Gilioli, piano e chitarra


Ivan Borsari, batteria


Pietro Medici, basso


Fausto Varini, chitarra e cori


Special Guests : Valeria Adani, violino e cori

Per le età diciamo che la più giovane è Valeria che ne ha 21 e il più vecchio ne ha 33!

Il vostro gruppo si è formato recentemente, nel 2006, eppure avete già ottenuto numerosi consensi, anche dalla stampa estera, cito come esempio la recensione sulla rivista El Paìs, in Spagna. Com’è nato e soprattutto qual’è stata, secondo voi, la ricetta per rendervi subito vincenti ?

La ragione non la sappiamo, anzi, ci piacerebbe conoscerla in modo da essere più sicuri dei nostri pezzi e buttarne via meno!
Scherzi a parte ci piace pensare che i pezzi piacciano perché nella loro semplicità non risultano banali! Grande merito va anche ad Andrea Franchi che grazie a l’aiuto di Paolo Benvegnù ci ha curato la produzione artistica di Be Low.


A cosa è dovuta la scelta di cantare i vostri pezzi in inglese?


Semplicemente al fatto che suonano meglio, l’inglese è una lingua che si adatta benissimo alla musica.
Ci piacerebbe fare pezzi in Italiano, e ci stiamo provando, ma c'è il timore che le parole distolgano dall’immaginario che vogliamo creare con la nostra musica…

Avete partecipato a numerosi festival e avete anche aperto numerose esibizioni dei Baustelle. Che ricordi avete di quei momenti?


Bellissimi ovviamente, soprattutto quelli da cui siamo usciti vincitori ;)
Scherzi a parte partecipare a festival ti permette di confrontarti con altre band, spesso molto brave, e soprattutto con un pubblico sconosciuto e spesso disinteressato ai brani di band emergenti che non conosce, quindi attirare la loro attenzione è sempre motivo di orgoglio.
Per il discorso Baustelle: è stato bello condividere il palco con i ragazzi (e soprattutto con Rachele di cui siamo tutti innamorati!) inoltre poter partecipare a diverse date della tournèe ci ha dato modo di avere un piccolo assaggio di cosa vuol dire affrontare un vero tour (questo assaggio ha solo aumentato la nostra fame!)



Il vostro primo Ep (autoprodotto) , “The Trabant”, è stato recensito su numerose riviste e su siti internet; anche qui la critica è ottima. Ma quando e da che cosa è nato l’intero progetto del primo disco?


Il primo disco è nato da mie (ndr, Valerio) idee buttate giù durante l’estate del 2005 mentre imparavo a suonare il piano. Le ho passate a Stefano (ndr, il cantante) e nel giro di 3 mesi le abbiamo registrate in saletta.
L’idea nasceva come reazione a ciò che avevamo suonato e composto fino a quel momento, che per quanto mi riguarda era rock tendenzialmente “pesante” almeno come suoni.



Pochi mesi dopo, sempre nel 2006, decidete di tornare in studio e di registrare il vostro secondo EP intitolato “Be Low”. Che cosa è dovuta la scelta di incidere un secondo EP a poca distanza dal primo?



Semplicemente da fatto che eravamo in un periodo di grande creatività, i concorsi andavano bene, e Paolo Benvegnù ci ha messo a disposizione Andrea Franchi e quindi non potevamo rinunciare a incidere un prodotto di qualità “professionale”.



Che tematiche affrontano le tracce, sono ispirate a momenti di vita quotidiana?


Non sono la persona più adatta rispondere, visto che i testi sono tutti di Stefano, ma è chiaro che l’ispirazione arriva da tutto ciò che ci circonda e dalle esperienze con cui abbiamo a che fare ogni giorno.
E’ stato molto bello vedere come aumentava la sua produttività quando ha scoperto che sarebbe diventato padre.


Siete mai stati contattati da produttori, anche esteri?


Purtroppo produttori esecutivi (leggi soldi) non se ne sono fatti vivi, o perlomeno nessuno in cui abbiamo riposto fiducia.

Avete dei consigli da dare ai quei gruppi italiani ancora sconosciuti e che faticano a trovare spazio in un panorama affollato come quello musicale?


Che consigli possiamo dare…siamo sconosciuti anche noi.
Possiamo girare il consiglio che ci ha dato Giacomo Fiorenza: Provate a scrivere roba fresca e nuova e soprattutto qualcosa che assomigli a voi e non a qualcun altro. Se il progetto è buono ve ne accorgerete da soli, se non lo è buttate tutto senza far passare troppo tempo e ricominciate su una nuova strada.



Che cosa vi augurate per il 2009, avete un sogno nel cassetto ?

Il sogno è che la musica diventi presto il nostro lavoro…c’è qualcosa di più bello?



Per ascoltare la musica degli Amélie è sufficiente cliccare qui http://www.amelieweb.com/ o qui
www.myspace.com/amelieweb






lunedì 12 gennaio 2009

La Luna Dance Center


Il 7 gennaio 2009, alle ore 19, la scuola di danza "La Luna Ballerina" ha inaugurato la nuova sede di Via Maestri del lavoro (presso il Panettone di P.zza Aldo Moro) di Ancona. Una struttura di 1100 mq di superficie, di cui 400 con pavimenti galleggianti totalmente dedicati alla danza, supertecnologica con zone relax per gli allievi, ampi spogliatoi, sala cinema di 50 posti per lezioni teoriche, un teatro-auditorium, un sistema video per aggiornare in tempo reale gli allievi sullo svolgimento dei corsi nelle varie sale, un sistema altoparlanti, un impianto audio iPod Ready e tanto altro ancora.


La nuova sede è facilmente raggiungibile : 7 minuti in auto dal centro evitando il traffico tramite l’asse attrezzato che collega il centro di Ancona alla Zona Industriale Baraccola (uscita Brecce Bianche), è a 5 minuti dalla vecchia sede. Facilmente raggiungibile anche in autobus con la linea n. 44 di Conero Bus.


Vi rimandiamo al Nostro articolo (del 16/04/08) per saperne di più su "la Luna Ballerina" http://wearethenewworld.blogspot.com/2008/04/scuola-di-danza-la-luna-ballerina.html

mercoledì 7 gennaio 2009

Tutta l'energia dell' Indie Rock dei THE VOX


" THE VOX sono impeccabili e per questo se ne sentirà parlare ..."
"... è sorprendente quanto questi giovanotti siano riusciti a confezionare 5 tracce di impeccabile indie rock ..."
NOVAMUZIQUE.NET
" Entusiasmanti! "
ROCKIT.IT


Ciao ragazzi, finalmente intervisto una band di grandissimo talento e soprattutto di Ancona, la mia città.

Da chi è composto il vostro gruppo?
Manuel, 22 anni
Christian, 25
Emanuele, 24
Paolo, 19



Quando e come nasce?
Nasce nella forma attuale nel 2007 dalla passione per la musica con la M maiuscola senza limiti di età e genere

The Vox, a che cosa è dovuta la scelta di questo nome per la band? Chi è stato l’ideatore?
La scelta è stata corale ed è dovuta alla nostra passione/dedizione per le volcalità/voci

Quali sono le band o i cantanti che vi hanno influenzato di più nello stile?

The Beatles e tutto quello che ne è derivato

Secondo il sottoscritto e secondo le recensioni su Novamuzique.net e su Rockit.it non avete nulla da invidiare ai più famosi Kaizer Chiefs o ai Bloc Party. Siete stati mai contattati da un produttore?
Sì ma nessun progetto è poi andato realmente in porto.




Siete usciti da poco con il vostro primo Ep composto da 5 tracce dalla durata di circa 20 minuti. Che cosa vi ha ispirato nella produzione di questo progetto?

Le nostre canzoni hanno una vera e propria matrice ispirativa… le canzoni vengono da sole senza un motivo!

Di che cosa parlano le 5 canzoni?
Sono semplicemente flussi di coscienza liberi e non necessariamente ci sono significati dietro

Quante performance live avete tenuto (e dove), e quali ricordate con maggiore soddisfazione?

Molte, la maggior parte nelle Marche ma anche nel Lazio e in Emilia e in Abruzzo. La serata che ricordiamo con più nostalgia è stata quella al Covo di Bologna.



Avete già in programma un prossimo EP?

Un Ep sicuramente, ma molto probabilmente il prossimo lavoro sarà però un vero e proprio long playing.

Domanda curiosa, avete mai litigato fra di voi rischiando magari la rottura?

Spesso ma senza mai rischiare la rottura. E’ proprio questo che ci tiene uniti paradossalmente.
Sul vostro sito myspace.com/thevoxindieband avete circa 21400 visite, su facebook.com avete 44 fan…che effetto vi fa sapere che piacete così tanto alla gente?

È bello avere visite ma noi scriviamo comunque per noi stessi, nel senso che è principalmente un NOSTRA esigenza.

Quante richieste avete avuto per esibirvi?

Mah, richieste alcune ma non molte, anche perché il “mercato” delle band emergenti con pezzi inediti è molto chiuso e ristretto.

Il vostro sogno nel cassetto?

Poter sempre avere tempo di fare quello che stiamo facendo e con questo impegno e questa dedizione!!!


Gustatevi uno dei pezzi dei The Vox intitolato "Trainsong". Buona visione!!!