martedì 19 maggio 2009

GREGOR FERRETTI

Biografia

Gregor Ferretti, romagnolo, nasce il 22 Marzo del 1980. Vive fra Porto Fuori (Ravenna) e Bologna. Laureato in Cinema e televisione al Dams di Bologna, è poeta, autore di testi diplomato al Cet di Mogol, interprete e sceneggiatore. Determinante, in ciò che scrive, il rapporto con la sua città Ravenna e con la sua terra. Potremmo definire le sue canzoni un mosaico di tessere, di sillabe, di note, di frame che ci riportano ad immagini e al vissuto intimo della Romagna e della sua tradizione. Nel 2008-2009 riceve importanti premi e riconoscimenti nazionali fra i quali Premio Videoclip Italiano 2008 nella sezione indipendenti con il videoclip "Portuale". Attualmente finalista con la canzone “Portuale” alla XX Edizione del Musicultura Festival (2009), Gregor Ferretti è uno degli artisti italiani che ha aderito all'Associazione Articolo 21 e si esibisce con la “Carovana per un lavoro sicuro”, il progetto lanciato dall'On. Cesare Damiano.


Quando hai scoperto la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica, è nata dalla poesia, dalla musicalità della parola. Io sono un autore diventato solo in un secondo momento un interprete. E' nata nell'infanzia con Lucio Battisti.

Hai anche una grande passione per i cavalli, sbaglio?

E' così. Amo i cavalli, il mosaico, il folclore, l'arte popolare, la Romagna; insomma tutto ciò che mi avvicina alla semplicità della terra e delle cose. Stilemi ricorrenti, determinanti, anche in ciò che scrivo.





Torniamo alla musica. Sei laureato in cinema e televisione al Dams di Bologna, come mai hai frequentato una scuola “diversa” dalla tua passione?


Non sono poi così distanti questi mondi: la poesia vive, si alimenta di immagini, è scrittura per immagini, così come lo è la canzone e la sceneggiatura, che è la lingua del cinema ad hoc.
Alcune canzoni sembrano dei “piccoli film”.
Le mie canzoni sono un mosaico di tessere, di sillabe, di note, di frame che ci riportano ad immagini e al vissuto intimo della Romagna e della sua tradizione. Il mio lavoro è frutto di un animo inquieto ed osservatore. E’ una riflessione-indagine all'interno della realtà contemporanea sul valore della Vita nel nostro quotidiano iper-industrializzato. E’ un tentativo di risposta. Risposta ad un bisogno profondo, ad una necessità innegabile, insostituibile, ad un valore “assoluto” in cui ancora, io credo: quello della parola. La trattazione della parola, sia essa poetica in verso libero o concatenazione metrica e tessera di una più ampia sintassi, o frase musicale, è per me qualcosa di importante. E’ verità, è sale della terra. La mia vita è un “ problema di parole ”. Così nasce il mio lavoro di autore, la poesia, così nasce la “ parola-canzone”, e quella “cinematografica”. Affonda le radici nella vita e nell’arte popolare, è cosa per gli altri, di tutti e per tutti. E’ sacrificio e gioia, è il mio modo di venire ricordato e ascoltato, è il mio modo di durare. O forse è il solo modo che conosco per essere me stesso, per sentirmi libero.


Sei però diplomato al Cet del grandissimo Mogol (che vediamo nella foto qui sotto con Gregor, ndr). Che esperienza è stata e in che modo ti ha cambiato e/o maturato artisticamente?

Umanamente, Artisticamente Preziosa.


Chi sono gli artisti che ti hanno influenzato nello stile?

Tanti, troppi da elencare. Io dico sempre: “siamo ciò che mangiamo, respiriamo, ascoltiamo”...

Hai ricevuto riconoscimenti importanti grazie al video del tuo brano “Portuale”. Ci vuoi spiegare come è nata l’idea di questa canzone?


La canzone e il videoclip “Portuale” sono nati senza risorse. E' importante iniziare, dicendo che in “Portuale” mi sono messo in gioco non solo come autore e interprete; ma soprattutto come persona. Per mantenermi gli studi in questi anni ho lavorato come portuale sulle navi mercantili al porto di Ravenna; la canzone, e in seguito il video, sono tratti da un fatto realmente accaduto in mia presenza. Era l’1 Settembre del 2006 quando Luca Vertullo, portuale di ventidue anni, morì nella prima ora del suo primo giorno di lavoro nella stiva di una nave traghetto al porto di Ravenna.
Ho così deciso di raccontare e denunciare le precarie e pericolose condizioni di lavoro nei porti commerciali del nostro paese: scenari oggi ricordati dai media per gli incidenti sul lavoro, e per le cosiddette “morti bianche”. Il videoclip “Portuale” del quale sono autore, interprete e sceneggiatore (regia di Sandro Mazzanti) ha mosso nelle coscienze di tanti in Italia un sentimento di ribellione, di solidarietà e di speranza, ricevendo fra il 2008 e il 2009 importanti premi e riconoscimenti nazionali, fra i quali il prestigioso Premio Videoclip Italiano 2008, nella sezione indipendenti per la migliore fotografia e l'impegno sociale.


Se non sbaglio proprio con “Portuale” sei finalista alla ventesima edizione del musicultura festival 2009. Raccontaci anche questa esperienza.

No, non sbagli. “Portuale” ha superato la prima tornata del televoto su Radio Uno RAI.
Ce ne saranno ancora due per aggiudicarsi, di diritto, la finalissima di giugno allo Sferisterio di Macerata. “Portuale”, ora è in semifinale e andrà in onda dal 16 all 22 maggio.
Il codice per votare sarà 894.794.30 da rete fissa, da cellulare invece sarà, 899.03.03.00, in questo caso occorrerà seguire poi le indicazioni di voto indicate dalla voce elettronica e digitare il numero 30 per esprimere la preferenza. Si potrà votare 24 ore su 24, il televoto si concluderà alle ore 19.00 di venerdì 22. Il costo è di 60 centesimi da telefono fisso e di 1 euro da telefono mobile.
Faccio un appello alla solidarietà di tutti gli italiani, di tutti i lavoratori: tengo molto a questo messaggio, a questa storia di vita. Quella che racconto in “Portuale” è la storia di tutti noi. Sostenetemi.


Che cosa ti ha spinto a partecipare?
Credo che il Festival di Recanati possa rappresentare per i giovani artisti una possibile ancora di salvezza in un mare di superficialità. Una speranza, un’opportunità di potersi confrontare. Attività rara in un mondo a volte troppo veloce e abituato ad una comunicazione distratta. Spesso poco attento ad “ascoltare”. Ascoltare messaggi che magari sono richieste di aiuto. L'aiuto di chi rivendica cantando il valore di una canzone senza logiche di profitto. O il recupero dei valori in cui crede. Mi aspetto solo di poter “raccontare” le mie canzoni e i loro messaggi, con umiltà e gioia, di confrontarmi, di imparare e crescere- Di ascoltare attentamente gli altri e con la stessa attenzione di essere ascoltato. Riuscendo a suscitare in qualcuno un po’ di gioia, commozione, tristezza o rabbia. Insomma un’emozione vera.



Avremo la possibilità di gustare prossimamente un Ep o un CD con i tuoi brani?

E perchè no, aspetto solo un produttore che creda nelle mie idee.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Fin da giovanissimo ho lavorato e studiato con impegno per inseguire i miei sogni. Qualcuno sono riuscito a realizzarlo. Ma sono tanti quelli rimasti. Ora vorrei solo vincere “Musicultura” e da lì ripartire...
Gustatevi il video di "Portuale"
Ricordiamo che "Portuale" è finalista al Musicultura 2009 ed è possibile votarlo da rete fissa telefonando al numero 894.794.30 o da cellulare chiamando il numero 899.03.03.00, seguite le istruzioni della voce elettronica e poi digitate il numero 30 . Le votazioni si chiuderanno venerdì 22 maggio alle ore 19.00 .

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