

Hai pubblicato qualche cosa in questi anni?
Sono entrato da neanche un paio di anni in questo mondo quindi poco e niente. Escludendo i classici lavoretti in nero mal retribuiti e non riconosciuti, ufficialmente in Italia ho pubblicato un libro didattico per bambini (60 pagine pregne di mie illustrazioni e 8 pagine di fumetto) chiamato “In viaggio con Gigetto”! edito dalla CARISCH EDIZIONI! Un Must per gli OVER 4!
(http://www.carisch.it/)
La copertina per il romanzo “L’angelo argentato” edito dalla ALETTI EDITORE (un libro molto carino!). (http://www.alettieditore.it/emersi/arcangeli/arcangeli.htm)
Il tuo nome d’arte (EloElo) come e in che occasione nasce?
Nasce nel periodo in cui ero alle elementari; una mia compagna di classe mi iniziò a chiamare Elo, diceva che le piaceva di più. E considerando che Ele come diminutivo l’ho sempre odiato dopo alcuni anni, precisamente all’inizio della mia “carriera artistica” (se così vogliamo chiamarla): ho rispolverato i miei lontani ricordi di infanzia :D
La ripetizione è voluta per enfatizzare la mia doppia personalità ehehe
Veniamo alla tua carriera artistica. A che età hai scoperto di avere questa passione per il disegno?
Sembra stupido o scontato, ma fin dove arriva la mia memoria io ho sempre disegnato. Certo, da bambina non avrei mai immaginato di arrivare a farne un lavoro. Ma è stata una passione che pian piano è andata concretizzandosi in età adolescenziale.
Che scuole hai frequentato per perfezionare le tue conoscenze artistiche?
Beh, ho frequentato l’Istituto d’Arte qui a Roma, con indirizzo in Arte e Moda del Costume; la scelta di questo percorso è stata del tutto personale, nel senso, che per colpa della mia costituzione esile ho sempre trovato enormi difficoltà nel trovare la mia taglia e l’intenzione era quella di provvedere da sola a riempire il mio guardaroba, ehehe…non ho mai aspirato a diventare una stilista o entrare nel campo della moda.
Oltre al normale percorso didattico del mio corso, ho anche intrapreso altre strade artistiche come autodidatta (ho avuto sempre un grande entusiasmo, volevo imparare tutto e saper fare tutto): la scultura e la pittura sono state le prescelte, fino ad arrivare all’artigianato. Con molte mostre mercato al seguito.
Ma alla fine di tutte queste sperimentazioni, mi trovavo sempre davanti ad un blocco con una matita (o penna) in mano a disegnare per ore…di notte, di giorno.
Dopo il mio esame di maturità (che fu proprio incentrato sulla narrativa favolistica) decisi che era arrivato il momento di prendere seriamente le mie decisioni. Ho rinunciato a molte cose e ho impostato la mia vita professionale sull’illustrazione.
E da qui ho deciso di iscrivermi alla Scuola Internazionale dei Comics, al corso di Illustrazione (triennio), che concluso quest’anno. Mi ha aiutato moltissimo sotto il punto di vista del perfezionamento della tecniche pittoriche, ma ho anche avuto modo di ampliare le mie conoscenze artistiche con diversi stili…allontanando completamente i manga; che ora detesto profondamente °_°
I tuoi genitori ti hanno sempre appoggiata?
Mia madre sempre, mio padre non era dello stesso avviso…anche se ormai sembra essersi rassegnato, spera sempre in cuor suo che rinsavisca…bah :D ma sono sempre stata una persona testarda, ho sempre voluto prendere le decisioni da sola e per quanto potessero scatenarsi liti in proposito, non ho mai mollato la presa su quale strada volevo percorrere. Questo lato del mio carattere è una arma a doppio taglio…
Ho notato, sbirciando sul tuo sito, che hai creato dei tuoi personaggi. Hanno particolarmente attirato la mia attenzione le due scatenate Sindy e Mindy. Raccontaci di loro.
Ahahaha! Le mie bambine!! Sindy e Mindy sono uscite dalla mia penna nel 2007; Mindy (la chioma rosa) è stata la prima a nascere (io adoro i capelli rosa/fucsia!). Prima si chiamava Greta e sarebbe dovuta essere la protagonista di una storia di un libro che stavo scrivendo…per bambine, dal titolo “Li Volevo Rosa Maiale”. Ma avendo appurato che non riuscivo a sopprimere le mie tematiche “piccanti” e “volgari”, di certo non adatte ad un target di adolescenti, ho abortito il progetto.
Per poi trovarmi a riflettere su una domanda ben precisa: “dove potrebbero pubblicare i miei lavori?”…e subito mi sono venute in mente quelle rubriche allucinanti (perché SONO ALLUCINANTI!!) su riviste come Cioè o Top Girl: con quelle domande assurde…con quelle risposte ancora più assurde. E così, per voler ironizzare sulla cosa, mi sono detta “e perché non creare una coppia di amiche legatissime, che si confidano i loro segreti e le loro esperienze?”
Ma servivano dei nomi che marcassero ulteriormente questo legame forte un po’ come “Pappa e Ciccia”…”Aglio, Olio”, un po’ a giochino di parole. Quindi:
Sindy&Mindy